Ca’ Venezia Appartamenti - Via Rossini, 7 - 30016 Jesolo Lido (VE)
Locazioni Turistiche 027019-LOC-02416 / 027019-LOC-03108
Jesolo Lido e il suo lungomare adriatico
Quindici
chilometri
di
spiaggia,
di
caratteristici
pontili
protesi
verso
il
mare,
tra
le
foci
del
Piave
e
del
Sile:
questo
e'
il
Lido
di
Jesolo,
che
qualcuno
gia'
osa
chiamare
la
Miami
europea.
A
solo
mezz'ora
da
Venezia,
con
un'arenile
di
sabbia
dolomitica
finissima
dalle
preziose
proprieta'
curative,
ed
i
bassi
fondali
che
lo
compongono, questo litorale e’ uno dei paradisi delle famiglie del nostro Vecchio Continente.
Jesolo
si
estende
a
sudovest
verso
il
Cavallino
e
Venezia
come
una
sottile
lingua
di
terra
prospiciente
le
acque
dell'Alto
Adriatico,
con
alle
spalle
le
estremita'
della
Laguna
Nord,
la
Valle
del
Cavallino,
subito
dopo
la
Falconera,
quindi
le
Valli
degli
Orcoli,
delle
Fosse,
la
Paluda
e
Dragojesolo,
che
giunge quasi
a
lambire
le
prime abitazioni del litorale.
Si
puo'
essere
portati
a
credere
che
Jesolo
sia
in
qualche
modo
"figlia"
di
Venezia,
almeno
turisticamente
parlando, anche se non e' sempre stato cosi'.
Jesolo
con
i
suoi
500
alberghi,
15.000
tra
ville,
case,
appartamenti
ed
una
decina
di
campings
e'
senza
dubbio la piu' importante localita' turistica del Veneto.
Jesolo
e'
una
striscia
di
sabbia
morbida
e
finissima
dal
colore
ambrato
dovuto
alla
sua
nobile
origine
dolomitica,
lunga
15
chilometri
ritmati
dai
caratteristici
pontili,
perfettamente
attrezzata,
dotata
di
tutti
i
conforts e le strutture del turismo piu' evoluto.
La
spiaggia
di
Jesolo
e'
una
delle
piu'
frequentate
d'Italia
e
una
delle
piu'
amate
dagli
ospiti
di
tutto
il
mondo
fin
dai
primi
anni
dello
secolo
scorso.
Il
successo
di
Jesolo
e'
il
risultato
dell'intelligenza
turistica
che
ha
saputo
integrare
l'offerta
di
servizi
con
un'ampissima
varieta'
di
proposte
di
svago
e
divertimento
:
campi
da
tennis,
golf,
minigolf,
scuole
d'equitazione,
una
pista
di
kart
omologata
per
gare
di
campionato
mondiale.
E
poi
la
notte
a
Jesolo
e'
una
delle
piu'
straordinarie
dell'Adriatico
con
le
sue
sale
da
ballo,
le
grandi
discoteche ed eleganti night-clubs.
La
storia
di
Jesolo
è
legata
all'antica
Equilio,
uno
dei
più
importanti
abitati
della
Laguna
Veneta
per
tutto
l'Alto
Medioevo.
A
partire
dal
IX
secolo,
una
serie
di
sconvolgimenti
ambientali
e
politici
portò
questo
fiorente centro, sede anche di una diocesi, a decadere rapidamente.
Alla
fine
del
XV
secolo
la
località
era
ridotta
a
pochi
casolari
semi
disabitati.
La
lenta
ripresa
avvenne
grazie
al
patrizio
veneziano
Soranzo,
proprietario
di
molte
terre
nella
zona,
che
fece
costruire,
a
proprie
spese,
una
chiesa,
poi
dedicata
a
San
Giovanni
Battista
ed
eretta
a
parrocchia,
la
più
antica
del
Basso
Piave.
Attorno
alla
nuova
chiesa
si
ricostituì
il
villaggio
per
favorire
l'abitabilità
della
zona,
la
Repubblica
di
Venezia
attuò
vari
interventi
di
diversione
fluviale,
miranti
principalmente
ad
allontanare
i
fiumi
Piave
e
Sile,
venne
nel
1499
costruito
un
canale
che
collegava
il
vecchio
alveo
del
Piave
(ora
Sile)
a
quello
attuale.
Questo
cavale
(cava),
che
passava
per
il
nuovo
paese,
fu
realizzato
dall'ingegnere
Alvise
Zucharin
e
diede
nome
al
nuovo
abitato,
Cavazuccherina.
In
seguito
alla
conquista
napoleonica
di
Venezia,
e
alla
nuova
suddivisione
amministrativa
del
territorio,
Jesolo
(Cavazuccherina)
divenne
comune
autonomo
di
III
classe
il
(22
dicembre
1807).
Cacciato
Napoleone,
gli
austriaci
costituirono
un
consorzio
per
favorire
il
miglioramento
dei
territori
lagunari,
ormai
ridotti
a
palude ("Consorzio Passarella").
L'annessione
al
Regno
d'Italia
non
migliorò
la
situazione
preesistente.
Durante
la
prima
guerra
mondiale
la
popolazione
di
Cavazuccherina
fu
costretta
ad
evacuare.
Mentre
gli
Italiani
allagavano
la
zona
di
Caposile,
verso
le
foci
del
Piave,
gli
austriaci
presidiavano
il
territorio
paludoso,
dove
la
malaria
e
l'influenza
spagnola
(febbre di origine virale), mietevano vittime.
Nel
primo
dopoguerra
ripresero
i
lavori
di
bonifica,
che
furono
predisposti
dai
"Consorzi
di
Bonifica
del
Basso
Piave".
La
"Grande
Bonifica"
fu
realizzata
tra
il
1920
ed
il
1930:
furono
introdotte
le
coltivazioni
di
frumento,
granoturco
e
barbabietola
da
zucchero,
alle
quali
si
aggiunsero
le
piantagioni
di
alberi
da
frutto
ed i vigneti.
Il
28
agosto
1930
il
comune
fu
rinominato
con
l'antico
nome
di
Jesolo
e
dal
1936
le
località
di
"Marina
Bassa"
e di "Spiaggia" furono denominate "Lido di Jesolo".
La
rinascita
agricola
coincise
con
la
"riscoperta"
di
Jesolo:
nacquero
i
primi
stabilimenti
per
le
cure
elioterapiche.
Risalgono
agli
anni
trenta
i
primi
alberghi
ed
i
primi
ristoranti:
lo
sviluppo
segnò
una
battuta
d'arresto
con
lo
scoppio
della
Seconda
guerra
mondiale
ma,
tornata
la
pace,
la
ripresa
partì
a
ritmo
sempre
più veloce.
Jesolo
Lido
ha
ospitato
negli
anni
ottanta,
in
una
struttura
della
Croce
Rossa
Italiana
un
centinaio
cittadini
polacchi
che
avevano
richiesto
asilo
politico
e
negli
anni
novanta
circa
1400
profughi
provenienti
dalla
ex-
Jugoslavia.
Nel
biennio
2007-2008
la
struttura
è
stata
utilizzata
dalla
Croce
Rossa
Italiana
per
corsi
di
aggiornamento
e,
durante
il
periodo
estivo,
per
ospitare
gli
agenti
di
Polizia
che
vengono
distaccati
presso
la
città
per
mantenere
l'ordine
pubblico.
Dall'estate
del
2007
la
struttura
ha
nuovamente
ospitato
dei
profughi provenienti da alcuni paesi del continente africano.